La Civil conversazione by Maria Teresa Guerra Medici

La Civil conversazione by Maria Teresa Guerra Medici

autore:Maria Teresa Guerra Medici [Medici, Maria Teresa Guerra]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Enciclopedia delle donne
pubblicato: 2023-11-26T23:00:00+00:00


Correggio, Ritratto di dama (Ginevra Rangoni?), 1520 circa, San Pietroburgo, Ermitage

Correggio, Io e Ratto di Ganimede, 1532-1533, serie Gli amori di Giove, dipinti per il camerino di Federico II Gonzaga, Vienna, Kunsthistorisches Museum

Cassandra condivideva gli interessi del marito e raccoglieva nella residenza di Castelvecchio un ristretto ma prezioso circolo che aveva portato nel piccolo stato il respiro della cultura umanista. Con lei erano le figlie Beatrice e Isotta; questa componeva delicati versi di carattere spirituale, e divenne monaca nel convento del Corpus Christi. Del gruppo era entrata a far parte la nuora di Cassandra, Ginevra Rangoni, la moglie di Gian Galeazzo. Era una letterata e componeva versi: aveva studiato con i fratelli sotto la guida dell’umanista Anton Maria Visdomini, professore di greco e latino. Secondo alcuni critici sarebbe il soggetto del ritratto di Dama del Correggio. In verità le supposizioni della critica indicano più soggetti per quel ritratto, fra gli altri anche Veronica Gambara, la nuova signora di Correggio che si era inserita facilmente nell’elegante cenacolo sapienziale al quale portò la luce della sua poesia.

Giberto aveva abbandonato la spada e si era dedicato al governo dello stato e agli studi in una società con la quale condividere gli interessi in piacevoli conversazioni che non si limitavano alla letteratura. La piccola corte era arricchita da un colto giurista, Francesco Munari, e dallo scienziato Giovanni Battista Lombardi che aveva insegnato medicina e filosofia nelle università di Bologna e Padova. Le due discipline erano solo apparentemente diverse: riguardavano una la sanità del corpo, l’altra quella della mente. I signori avevano preso sotto la loro protezione un giovane pittore già di sicura fama, Antonio Allegri, il Correggio. Veronica ne promosse la carriera con l’aiuto di Scipione Montino della Rosa che procurò al giovane artista la prima commissione a Parma, la decorazione del soffitto del salotto della Badessa Giovanna del monastero di San Paolo. L’Allegri con la sua sensibilià di artista era particolarmente attento a quanto di nuovo cominciava a circolare nel mondo delle idee; nuovi temi si presentavano alla conversazione legati al mondo della natura e alle dottrine esoteriche e, in particolare, all’alchimia.

In seguito alla caduta di Costantinopoli, grazie agli eruditi che dall’Oriente erano emigrati verso Occidente, era stato reintrodotto in Europa il filone delle conoscenze esoteriche. L’interesse alle tematiche ermetiche e all’alchimia si era piuttosto diffuso nella cultura nord-emiliana a cavallo tra Quattro e Cinquecento, La critica d’arte ha individuato venature esoteriche nelle opere di alcuni artisti, ma nel caso di Parmigianino al di là dei riferimenti pittorici ci sono le fonti a parlare chiaro. Tracce alchemiche scorrono, più o meno esplicite, nell’arte del Parmigianino e, in maniera più sottile, del Correggio. Nella serie degli Amori di Giove, dipinti per Federico Gonzaga, ad esempio, Correggio sembra adombrare l’intero processo alchemico. Le metamorfosi adottate dal dio per le sue conquiste amorose richiamano i mutamenti ai quali viene sottoposta la materia che si dissolve, si muta e si ricompone sino a trasformarsi in metallo prezioso. Dietro il travestimento del mito si coglie il desiderio di



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